Al via il bando per il Patients’ Digital Health Awards (#PDHA18): per la prima volta, sono i Pazienti a premiare l’innovazione digitale

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È online il bando di concorso della prima edizione del Patients’ Digital Health Awards – I pazienti premiano l’innovazione digitale, promosso dalla Digital Health Academy in collaborazione con circa 40 Associazioni di Pazienti e il supporto incondizionato di Fondazione MSD

 

Il bando è stato pensato per premiare l’ideazione e la realizzazione di progetti di salute digitale che, nell’ottica dei pazienti, possono concorrere a migliorare la qualità di vita di chi vive la malattia in prima persona e dei caregiver e/o a facilitare l’iter assistenziale.

Per la prima volta, sono i Pazienti a essere i veri protagonisti di tutte le fasi del progetto: dall’individuazione dei bisogni alla stesura del bando, fino alla scelta dei criteri di valutazione e all’individuazione dei vincitori.

Il progetto è partito dalla ricognizione degli unmet needs attraverso un questionario online “La Digital Health al servizio dei Pazienti” somministrato dalle Associazioni coinvolte ai propri associati: circa 800 risposte hanno consentito di cogliere il punto di vista dei Pazienti rispetto alle opportunità offerte – concretamente o potenzialmente – dalle tecnologie digitali applicate al mondo della salute; i risultati del questionario hanno rappresentato la base di partenza per la stesura del bando.

I risultati sono stati analizzati e discussi dai rappresentanti delle Associazioni dei Pazienti insieme ad esperti della Digital Health Academy lo scorso 28 giugno a Roma per arrivare a definire obiettivi, destinatari e criteri di valutazione del Premio (qui il reportage video).

Il bando di concorso (https://www.pdha.it/Il-Bando) è applicabile da oggi fino al 25 settembre 2018.

Due le categorie individuate:

  • soluzione ideata e progettata ma che non ha ancora trovato realizzazione o applicazione nella realtà;
  • Soluzione tecnologica che è già stata sviluppata, sperimentata o utilizzata.

Cittadini, startup, organizzazioni pubbliche e private operanti nel campo della ricerca scientifica e della sanità, Fondazioni a carattere scientifico, Enti Universitari pubblici o privati, aziende informatiche e di servizi potranno concorrere al bando presentando le loro progettualità.

La giuria sarà composta dai rappresentanti delle Associazioni dei Pazienti, esperti del patient engagement (Domenica Taruscio, Direttore del Centro Nazionale Malattie Rare, Istituto Superiore di Sanità; Guendalina Graffigna, Coordinatore EngageMinds Hub dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Direttore Centro Studi Assirm), esperti di Digital Health (Antonietta Pannella e Cristina Cenci della Digital Health Academy).

La votazione avverrà online attraverso una piattaforma dedicata presente sul sito www.pdha.it per arrivare all’individuazione di una short list da discutere in un incontro programmato a chiusura del bando, sino ad arrivare alla premiazione ufficiale con l’assegnazione dei Premi da parte delle Associazioni.

Crediamo molto in questo progetto – dichiara Goffredo Freddi, Direttore della Fondazione MSD. Si tratta di una nuova tappa della nostra Patient Academy, che rinnova, per l’ottavo anno consecutivo, l’impegno della Fondazione MSD a fianco delle Associazioni di Pazienti per rafforzarne il potenziale innovativo e strategico nel sistema salute. Un progetto distintivo non solo per il valore e l’attualità del tema ma soprattutto perché alimentato dalla competenza e dall’entusiasmo di tutte le Associazioni protagoniste”.

Non dobbiamo mai dimenticare – sottolinea Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato MSD Italia – che la medicina è per le Persone, non per il profitto. A distanza di tanti anni, questa frase pronunciata da George Merck nel 1950 è ancora oggi parte integrante del nostro DNA, nostra continua ispirazione e autentico valore distintivo. Anche e soprattutto quando si parla di nuove tecnologie. Siamo, dunque, orgogliosi che la Fondazione MSD sostenga un progetto di engagement diretto delle Associazioni di Pazienti e delle Persone, riconoscendone appieno il valore nella trasformazione digitale in atto. Una trasformazione che nasce e ritorna alle Persone, mettendole al centro”.

I risultati dell’indagine

Il questionario online “La Digital Health al Servizio dei Pazienti” ha registrato un grande successo: in totale, hanno raccolto l’invito spontaneo a partecipare circa 800 persone. Emerge un quadro di grande interesse verso il tema della salute digitale e un atteggiamento di apertura verso le possibilità che le nuove tecnologie offrono per migliorare la qualità della vita dei Pazienti.

Più della metà degli intervistati (54%) utilizza già le tecnologie digitali per la salute (app, risorse online). E un 40% si dichiara molto favorevole alle tecnologie, indicando come risposta: “Non le uso, ma vorrei usarle”. Gli intervistati sembrano quindi proiettati molto positivamente in un futuro digitale del proprio percorso.

La relazione con il medico è ancora centrata sulla visita in ambulatorio. È infatti molto limitato l’uso della teleriabilitazione (il 79% non l’ha mai utilizzata) e dei consulti medici online (il 46% non li ha mai utilizzati). Emerge, comunque, interesse anche per le nuove modalità di relazione a distanza, anche se non sono prioritarie rispetto ad altre attività.

L’interesse maggiore è associato a prestazioni sanitarie (“molto interessati” il 68%), accesso a informazioni sulle terapie (56%), miglioramento dello stile di vita (56%), accesso e conservazione dei propri documenti clinici (55%). Il 75%, infine, utilizzerebbe tecnologie digitali indossabili come braccialetti e smartwatch per monitorare i propri valori (lo fa già il 14%).

 

SCHEDA

 L’Indagine

La Digital Health al servizio dei Pazienti

 Tecnologie più utilizzate e attività

 

Tra i risultati emersi, la tecnologia digitale più utilizzata su base quotidiana è lo smartphone (87%), a riprova che il cellulare è il dispositivo con penetrazione maggiore in Italia, il “mediatore” che ha abbattuto il digital divide, consentendo anche alle generazioni meno giovani di avvicinarsi a Internet. Seguono il computer (66%) e il tablet (22%).

Chi già utilizza il digitale nel campo della salute, ha indicato di farlo spesso per accedere a informazioni sulle terapie (47%), migliorare lo stile di vita (40%), accedere a informazioni sui centri di cura (35%).

Le attività meno diffuse sono seguire percorsi di teleriabilitazione (79% “mai”), gestire l’assunzione dei farmaci (48%), ricevere un consulto medico (46%).


Fattori associati all’utilizzo del digitale

Le leve che spingerebbero gli intervistati a utilizzare maggiormente le tecnologie digitali sono: utilità (41%), semplicità di utilizzo (29%), più informazioni sulle possibilità che offrono (23%).

Le ragioni del mancato utilizzo, invece, vengono indicate in “non so a cosa servono” (29%), “non voglio fornire dati personali” (24%), “sono inutili” (22%).

Comunicare con il medico

Il contatto umano, non mediato da tool digitali, rimane in questo caso fondamentale, anche se si fanno strada, con dati significativi, dispositivi alternativi al telefono, come l’email e WhatsApp.

I canali utilizzati per comunicare abitualmente con il medico di medicina generale sono la visita in ambulatorio (85%), telefono (59%), email (25%) e WhatsApp (21%).

Per comunicare con il medico specialista, invece, aumenta il tasso delle visite in ambulatorio (90%), seguito da telefono (45%), email (40%) e WhatsApp (28%).


Caratteristiche degli intervistati

La ricerca è stata condotta nel mese di maggio 2018 su base spontanea, con un invito alla compilazione di un questionario online.  Le fasce anagrafiche più rappresentative sono: 48-52 anni e 43-47 anni (16%) e 53-57 anni (15%).

Il 63% è costituito da donne e il 37% da uomini. Il 21% proviene dal Lazio, il 12% dall’Emilia Romagna, l’11% dalla Lombardia. La maggioranza vive in Comuni di grandi dimensioni: 27% sopra i 250mila abitanti, 18% tra i 60 e i 250mila abitanti, 17% tra i 20 e i 60mila abitanti. La maggior parte degli intervistati è costituita da impiegati (35%), pensionati (14%), liberi professionisti (12%) e operai/commessi (10%).

 

Elenco delle Associazioni dei Pazienti Coinvolte nell’Indagine

Accademia Pazienti – EUPATI Italia
ACTO Alleanza contro il Tumore Ovarico
AGD Italia  – Coordinamento tra le Associazioni Italiane Giovani con Diabete
AIDOS
I. NET Vivere la Speranza (Associazione Italiana Tumori Neuroendocrini) Onlus
AIMA
A.I.Ma.Me. Associazione Italiana Malati di Melanoma
ALAMA Associazione Laziale Asma e Malattie Allergiche
ALCASE ITALIA
AMRER Onlus – Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna
AMICI ONLUS
A.M.I.C.I. Lazio
Anlaids – Sezione Laziale
ANMAR ONLUS Associazione Nazionale Malati Reumatici
APMAR Onlus
Associazione EpaC Onlus
Associazioni di Persone con diabete Coordinamento del Lazio
Cittadinanzattiva
CSV
Diabete Forum
Diabete Italia Onlus
FAND – Associazione Italiana Diabetici
F.A.V.O – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia
Federasma e Allergie – Federazione Italiana Pazienti Onlus
Federazione Alzheimer Italia
Gemme Dormienti Onlus
HERA Associazione onlus
IncontraDonna Onlus
L’altra cicogna
LILA
Melanoma Italia Onlus
NADIR
NPS Italia Onlus
PALINURO – PAzienti LIberi da Neoplasie UROteliali
Parent Project Onlus
Plus Onlus, Persone LGBT Sieropositive
Portale Diabete
Salute Donna onlus
Soccorso Clown S.C.S. Onlus
Vivere senza stomaco si può
WALCE Onlus

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