Perché il 2019 sia l’anno zero degli eData e dei big data in sanità occorre cominciare a sfruttare le enormi potenzialità derivanti dall’utilizzo della massa di dati digitali già disponibile, proveniente dal FSE, dalle cartelle cliniche digitali, dalle ricette. Ecco cosa serve e perché è importante vincere questa sfida.
L’ambito e i tipi dei dati disponibili nei social network (Facebook, Instagram, Pinterest, LinkedIn e Twitter) rappresentano risorse potenziali in crescita per decifrare e affrontare i determinanti sociali della salute in maniera più profonda di quanto le fonti tradizionali di dati precedenti non abbiano mai permesso.
La sanità digitale è costellata da insuccessi anche abbastanza clamorosi, forse perché preceduti da una copertura troppo sensazionalistica. Emblematico è il caso di Google e dei suoi vari progetti finiti con un nulla di fatto. Ma i casi di successo ci sono. Ecco la lezione da trarre.
Vediamo come tre innovazioni in ambito medico sono state possibili negli Usa, grazie a un nuovo approccio della FDA basato sulla “real world evidence”, tentando dunque soluzioni senza evidenze di base. Una prospettiva interessante per la telemedicina ancora frenata dall’assenza di studi che ne provino efficacia e sicurezza.