Premiati oggi a Milano i vincitori del Digital Health Program, bando di concorso promosso dall’azienda biofarmaceutica Gilead Sciences. Ricerca Eikon: grande la fiducia e le aspettative degli italiani nell’Intelligenza Artificiale applicata alla salute.
La medicina grazie alla tecnologia può ottenere risultati prodigiosi e pur tuttavia importa anche tutti i limiti e vulnerabilità delle tecnologie che adotta. Si aprono così nuovi e inediti scenari e si delinea un nuovo e speciale campo: la sicurezza della medicina digitale. A tal proposito nei mesi scorsi la FDA, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha sviluppato un piano d’azione sulla sicurezza dei dispositivi medici.
La dott.ssa Cristina Cenci, CEO di DNM-Digital Narrative Medicine, interverrà nella sessione del Forum dedicata a “L’importanza degli indicatori di esito e delle esperienze di cura riportate dai pazienti nella valutazione di una tecnologia medicale” in programma presso la Stazione Leopolda di Firenze la mattinata di giovedì 11 ottobre.
Leggi il programma dettagliato dell’evento
Nella mattinata di mercoledì 26 settembre, presso la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, si terrà il seminario dal titolo “Medicina narrativa in neurologia: i risultati del Neurologico Besta”, coordinato dalla dott.ssa Venusia Covelli curatrice del volume “Medicina narrativa e ricerca” (Libellula Edizioni, 2017).
Sarà questa un’occasione per fare il punto sull’uso della medicina basata sulla narrazione nel trattamento di cronicità neurologiche come: cefalea, epilessia, atrofia muscolare spinale di tipo 3, distonia pediatrica. Continue reading
Nella prospettiva dell’articolo che segnaliamo, assume particolare significatività anche l’uso della medicina narrativa digitale, come nel caso del progetto MEDINAL dell’ARS Toscana, inerente proprio il trattamento di pazienti affetti dal morbo di Alzheimer.
Osservare e ascoltare il malato, conoscere i suoi bisogni, i suoi gusti, i suoi valori, i suoi interessi: questa deve essere la nuova modalità nell’assistenza e nel prendersi cura delle persone con demenza. Questa è quella che la presidente della Federazione Alzheimer Italia, chiama vera “innovazione”.
L’innovazione al servizio della persona con demenza significa dar voce ai malati e modificare così l’approccio alla malattia. Infatti, oggi la possibilità di “cure”, cioè di intervento terapeutico mirato alla guarigione in caso di Alzheimer, è ancora limitata perché i farmaci hanno un’efficacia modesta e non sono risolutivi. È per questo che diventa sempre più importante la “care”, cioè il prendersi cura della persona malata per migliorarne la qualità di vita sotto tutti gli aspetti: da quello cognitivo a quello comportamentale, dalla sfera psicologica a quella fisica, dalla cura individuale alla struttura dei servizi socio-sanitari. Continua a leggere
Lo studio che segnaliamo solleva l’annosa questione dell’informazione medico-scientifica attraverso il web e dunque l’importanza del riferimento a fonti attendibili attraverso siti certificati, come ad esempio il portale “ISSalute” dell’Istituto Superiore di Sanità.
Pubblicato dal Ministero della Salute il primo Studio nazionale sulla fertilità che ha raccolto informazioni sulla salute sessuale e riproduttiva per orientare e sostenere la programmazione di interventi a sostegno della fertilità in Italia. In evidenza il ruolo di internet nell’informazione degli adolescenti.
Indagine adolescenti
Questa indagine è stata condotta, in ambito scolastico, con il supporto delle Regioni e dei professionisti del SSN, su un campione, statisticamente rappresentativo, di 16.063 studenti prevalentemente di 16-17 anni. Ha coinvolto 941 classi terze di 482 scuole secondarie di secondo grado, distribuite su tutto il territorio nazionale. È stata registrata un’elevata rispondenza da parte dei ragazzi (80%).
– Dalle risposte emerge un’errata percezione (sovrastima) da parte dei ragazzi e delle ragazze relativamente all’adeguatezza delle informazioni in loro possesso sulle tematiche della salute sessuale e riproduttiva che nella maggior parte dei casi (89% i maschi e 84% le femmine) cercano su internet. Continua a leggere
di Alessandro Franceschini*
La scienza medica e la pratica clinica, evidentemente, risentono di quello che può essere definito lo spirito del tempo, ovvero quel forte pregiudizio che governa ogni epoca e dal quale è quasi impossibile prendere le distanze. Frutto del nostro tempo è anche l’innovazione digitale, che rappresenta una sfida con enormi potenzialità da accogliere e mettere a servizio delle persone.
Il pensiero dominante che genera ed orienta concezioni, giudizi e azioni di natura collettiva, esercita una forte suggestione, tanto da far precisare a C.G. Jung che: “con lo spirito del tempo non è lecito scherzare: esso è una religione, o meglio ancora una confessione, un credo, a carattere completamente irrazionale, ma con l’ingrata proprietà di volersi affermare quale criterio assoluto di verità, e pretende di avere per sé tutta la razionalità”[1].
Lo spirito del nostro tempo è rappresentato dall’età della tecnica, in cui il progresso rapido e incessante, al quale spesso neanche riusciamo a star dietro, ci fa credere di essere onnipotenti, illudendoci che con la tecnica tutto diventi misurabile, quantificabile, controllabile e spesso modificabile, a tal punto da ritenere, in un delirio prometeico, di poter manipolare a nostro piacere la natura fino ad arrivare a produrre la nostra stessa salute.
Certo, non voglio negare i meriti evidenti che il progresso scientifico porta con sé, solo ritengo necessario guardare al nostro tempo con occhio critico, affrontando gli aspetti problematici che lo caratterizzano. Continue reading