Un percorso formativo basato sulle medical humanities: intervista a Silvana Quadrino
Esercitare la medicina richiede competenze scientifiche e tecniche di alto livello: il punto chiave è sempre l’integrazione dei due aspetti, quello scientifico e quello umanistico, grazie a una intelligenza emotiva raggiungibile con una formazione nelle medical humanities. Nel parliamo con Silvana Quadrino è psicologa, counseler e formatrice in ambito sanitario, co-fondatrice dell’Istituto CHANGE di Torino per la formazione dei professionisti della relazione di cura.
Quando parliamo di medical humanities cosa intendiamo realmente?
È un termine che ci arriva dall’Inghilterra, dove fin dagli anni Sessanta nella formazione del medico sono stati inclusi aspetti derivanti dalle scienze sociali e comportamentali (antropologia culturale, sociologia, psicologia, diritto, economia, storia , storia della medicina, ecc.), dalla filosofia ( etica, bioetica, filosofia della scienza) e dall’arte (letteratura, musica, cinema, arti figurative ecc.). Integrare questi aspetti alla formazione tecnica del medico non dovrebbe significare semplicemente aggiungere alla formazione tradizionale qualche sporadica esperienza letteraria o autobiografica, o qualche lezioncina di etica o di psicologia, ma creare occasioni, nella formazione accademica o nei percorsi di aggiornamento, in cui l’aspetto umano della cura venga visto e sviluppato a partire dalla conoscenza di sé: l’incontro di cura è l’incontro fra due esseri umani che portano con sé esperienze, convinzioni, valori ed emozioni legati a tutto ciò che è salute, malattia, dolore, morte. Se il medico non viene incoraggiato a entrare in contatto con ciò che porta di sé nella relazione di cura con il suo paziente, se è stato abituato a fare come se quell’incontro mettesse in gioco solo il suo sapere scientifico, la relazione si impoverisce, a danno del paziente ma anche del medico, che quelle emozioni le vive anche se cerca di ignorarle. Le medical humanities sono la via maestra per il raggiungimento di una intelligenza emotiva che guidi l’azione del medico e lo renda consapevole di ciò che prova e di ciò che le sue comunicazioni fanno accadere nella relazione con il paziente.
Le medical humanities sono la via maestra per il raggiungimento di una intelligenza emotiva che guidi l’azione del medico e lo renda consapevole di ciò che prova e di ciò che le sue comunicazioni fanno accadere nella relazione con il paziente.