Narrazioni digitali: pratiche e sfide. Su questo tema si snoderà la sesta lezione del corso “Parole che curano”, lunedì 4 dicembre al Campus est di Lugano (inizio alle 18, con ingresso libero). Il corso è promosso dalla Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI) con la Divisione Cultura della Città di Lugano e con IBSA Foundation per la ricerca scientifica, e con la collaborazione artistica del LAC (Lugano Arte e Cultura).
Relatrice della serata sarà Cristina Cenci, antropologa, senior partner dell’Istituto di ricerca Eikon e fondatrice della Digital Narrative Medicine (DNM), una piattaforma digitale per l’applicazione di metodologie narrative nei percorsi assistenziali. «Questo strumento – spiega Cenci – vuole rispondere a un’ingiustizia epistemica (come si dice in termine tecnico, cioè legata alla sfera della conoscenza, ndr), ovvero al fatto che quando entrano in un percorso di cura le persone non sono messe nella condizioni di valorizzare il proprio patrimonio di conoscenze e i propri bisogni. Se non vengono applicati “modelli narrativi” della cura, le parole del malato rischiano di essere considerate di minor valore rispetto a quelle del curante».
Le tecnologie migliorano il percorso di cura e sono in grado di generare un impatto positivo sulla salute del paziente. A questo risultato l’umanità è giunta grazie al lavoro della ricerca. Ora spetta alle società e ai sistemi sanitari di integrare al meglio gli strumenti più innovativi. Alla conferenza internazionale Frontiers Health 2023, promossa a Roma da Healthware group (dall’8 al 10 novembre), più di 200 relatori provenienti o in collegamento da ogni parte del mondo hanno raccontato la propria esperienza nel settore. Per alcune aree del mondo, come il Nord America, l’introduzione della telemedicina e delle terapie digitali sono già codificate e regolamentate, per altre, il processo comincia ora. Nel panorama globale, l’Italia fa la sua parte, così come è stato illustrato durante l’Italian Summit, uno dei numerosi side events, organizzati in collaborazione con alcuni partner della conferenza.
Grande successo di partecipazione e stimolante confronto tra esperti nazionali e internazionali di innovazione e salute digitale per la conferenza globale Frontiers Health
- Più di 1300 esperti in rappresentanza dell’ecosistema innovazione salute si sono incontrati dall’8 al 10 novembre a Roma, presso l’Auditorium della Tecnica, e online per discutere i temi cruciali per il futuro della salute
- Il valore di aver ospitato, nel contesto dell’evento globale, l’Italian Summit con la partecipazione del Ministro della Salute e altri rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, industriale, assicurativo, associativo e imprenditoriale
- L’annuncio in anteprima dell’accordo quadro tra FIMMG e la startup Paginemediche per la digitalizzazione del rapporto medico-paziente
Le frontiere in sanità possono diventare i luoghi dove gli sforzi di oggi, in ricerca e tecnologia, raggiungono nuovi successi domani per la vita dei pazienti. A ricordarlo in apertura dell’evento internazionale Frontiers health, in programma a Roma fino al 10 novembre, è il ceo e fondatore di Healthware group, Roberto Ascione.
“Nella lingua inglese – afferma Ascione – la parola frontier può essere intesa sia come il confine fra due Paesi sia come il confine tra ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo. Con questa consapevolezza dobbiamo continuare a lavorare nel settore per dare risposte alle domande”. Un esempio di ciò che la ricerca può offrire ai pazienti e alle loro famiglie lo offre Silvia Cerolini, mamma di Vicky, che parla della organizzazione che ha fondato, “Eyes on the future”, per dare un futuro a chi è affetto da malattie rare come la RDH12 che ha colpito alla retina sua figlia e che la sta rendendo lentamente non vedente. Grazie all’alleanza globale, creata negli ultimi sei anni, l’organizzazione ha dato avvio a diverse linee di ricerca per lo sviluppo di nuove terapie.
Le persone anziane sarebbero il target ideale per i servizi di consulto da remoto, ma sono la fascia di popolazione più povera di competenze e strumenti tecnologici
“Il dottore impegnato non sarà in grado di visitare i suoi pazienti come fa ora. Ci vuole troppo tempo e oggi, nella migliore delle ipotesi, può vederne solo un numero limitato”. In modo quasi profetico, nel 1908, Hugo Gernsback scriveva questa riflessione su un futuro non troppo lontano. Gernsback (1884-1967) – che non era un medico, ma aveva un forte intuito e uno sguardo aperto alla tecnologia – fu un vero e proprio pioniere del radiantismo amatoriale e della televisione. Inventore, editore, scrittore di fantascienza (di cui è considerato il padre), arrivò ad immaginare persino le cure “da remoto” per gli astronauti. Continue reading
MSD ha lanciato la terza edizione del premio European Patient Digital Health Awards, promosso con il supporto di Digital Health Academy e Allied for Startups. Il premio European Patient Digital Health Awards ha l’obiettivo di promuovere le soluzioni innovative di salute digitale, che, nell’ottica dei pazienti, possono contribuire a migliorare la qualità di vita di chi vive la malattia in prima persona e dei caregiver e/o a facilitare l’iter assistenziale. Il premio rappresenta un’importante piattaforma per pazienti e innovatori per discutere e comprendere le continue trasformazioni del settore salute e come rispondere alle esigenze in evoluzione. Continue reading
“Il braccio come un pezzo di ghiaccio. La lingua intrecciata. La testa in fiamme. Le gambe pesanti come macigni. La stanchezza che ti costringe a stare a letto. La vista appannata. Aghi che pungono dalla vita in giù. Spasmi in tutto il corpo. Un bruciore che parte dal piede e sale su. La memoria che a volte svanisce, facendo sentire la persona come un albero alla mercé del vento”. L’AI ha generato ritratti che possono essere considerati “illusioni percettive guidate”. La forza della metafora arriva allo spettatore in tutta la sua potenza semantica, perdendo qualsiasi legame con il “come se” a cui chi è estraneo al sintomo tende a ridurla. Le braccia sono di ghiaccio, gli aghi infilzano il corpo, le gambe bruciano, e così via. Le potenzialità delle digital health humanities emergono con grande evidenza nel bellissimo progetto PortrAIts dell’AISM-Associazione Sclerosi Multipla. AISM ha utilizzato una AI generativa per tradurre in immagini il racconto spesso metaforico dei sintomi invisibili della SM. Continue reading
Sedici società scientifiche e sanitarie presentano un documento condiviso sulla telemedicina e chiedono un tavolo di lavoro con Ministero della Salute e Agenas.
Dopo un lavoro di un anno, è stato presentato al ministero della Salute il documento promosso dalle Società scientifiche e sanitarie con l’obiettivo di affiancare fattivamente e in modo cooperativo il generale processo di costruzione dell’ecosistema digitale della sanità. Questo per evitare che le trasformazioni e gli interventi in atto possano giungere senza tenere conto del punto di vista importante degli operatori sanitari e dell’impatto che modelli avanzati possano avere sui modelli organizzativi e fare in modo che l’innovazione possa decisamente essere messa a sistema utilizzando a pieno i fondi destinati dal PNRR. Continue reading
Appuntamento mercoledì 10 maggio alle ore 11.00 con l’ultimo dei tre webinar gratuiti del programma One Health Project. Al webinar dedicato a “One Health: Sostenibilità & ESG” interverranno Ilaria Capua, Scienziata, Senior Fellow of Global Health, Johns Hopkins University; Carla Collicelli, CNR Ethics, ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Relazioni istituzionali, Sapienza Combiomed; Andrea Grignolio, Professore di Storia della Medicina, Università Vita-Salute San Raffaele; Alberto Mantovani, Dirigente di ricerca, Dipartimento di Sanità Pubblica veterinaria e sicurezza alimentare – Istituto Superiore di Sanità; Marco Melosi, Medico Veterinario, Presidente ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani.
Modera l’incontro Maddalena Guiotto, giornalista AdnKronos.
Gli incontri sono aperti a cittadini, università, associazioni di pazienti, media, organizzazioni pubbliche e private. La partecipazione è libera e gratuita. Per iscrizioni e informazioni: www.onehealthproject.com Continue reading
Ne è convinto Tiago Hashiguchi, uno degli ospiti dell’edizione 2023 di Wired Health: “Il 95% di chi ha provato la telemedicina è soddisfatto, due su cinque la preferiscono agli appuntamenti in ambulatorio”
Il più grande esperimento di ricorso alla telemedicina: la pandemia da nuovo coronavirus è stata anche questo. Quali sono, però, i risultati di questa sperimentazione? Come hanno vissuto la digitalizzazione della salute pazienti e medici? E quali possono essere le conseguenze per i sistemi sanitari? A queste domande risponderà sul palco di Wired Health, l’evento di Wired dedicato al ruolo delle tecnologie digitali nel mondo della salute, Tiago Hashiguchi, Senior Expert in the Digital Health Flagship Research Program della World Bank e autore di una ricerca sul tema per conto dell’Ocse. “Credo che siano tre le lezioni che abbiamo appreso da questo boom della telemedicina”, spiega anticipando i contenuti del suo intervento.